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Carlo Gavazzeni Ricordi nasce a Milano nel 1965 dove vive e lavora. Appartenente ad una famiglia da generazioni legata alla storia della musica, cresce nelle principali istituzioni musicali e all’amata Scala di Milano, dove suo nonno, il maestro Gianandrea Gavazzeni, compositore, musicologo e saggista, dirige dal 1944 al 1995 oltre 90 titoli inaugurando 9 volte la stagione. È figlio di Madina Ricordi, la cui famiglia ha fondato e gestito la più importante casa editrice musicale italiana ancora in attività: Casa Ricordi segue il melodramma italiano con i capolavori di Gioacchino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti, Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e molti altri, introducendo il concetto di “diritto d’autore” Laureato in Giurisprudenza, Carlo decide di abbandonare la carriera d’avvocato per seguire le tracce della passione artistica, innata in famiglia. Ancora bambino trova una Leica M4 di suo nonno e, ispirato dall’atmosfera teatrale, scatta ritratti in bianco e nero affascinato dall’immediatezza del mezzo fotografico. Alla scomparsa del Maestro Leonard Bernstein nel 1990 e del Maestro Gavazzeni nel 1996 – personalità che hanno nutrito e formato la sensibilità del giovane fotografo- per colmare il vuoto di questo duplice lutto, Carlo avrà il coraggio di mettersi in gioco in prima persona come “artista”. Comincia con una nuova macchina fotografica, una Linhof, ad esplorare nuove possibilità espressive

Nelle sue opere è presente quel bagaglio culturale così profondamente radicato nel suo animo che gli permetterà di trasformare la propria visione della città in sfondi teatrali e scenografie interiori. Utilizzando la tecnica del doppio e triplo scatto, le sue opere a colori di grande formato catturano la luce trasformandola in materia come fossero pennellate di colore. Compie un viaggio simile al pittore russo Vasilij Vasil’evič Kandiskij: “Per noi pittori il più ricco ammaestramento è quello che si trae dalla musica [..] in generale il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull’anima. Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto, l’anima il pianoforte dalle molte corde. L’artista è una mano che toccando queste questo o quel tasto mette in vibrazione l’anima umana…”. Gavazzeni inoltre trova una corrispondenza profonda con la musica del compositore russo Aleksandr Nikolaevič Skrjabin che poneva in relazioni i colori con le note musicali, suonando addirittura su un pianoforte con i tasti opportunamente colorati di tinte diverse e proiettando su uno schermo i colori astratti della musica.

Questo importante dialogo tra arte, teatro e musica vive attraverso un continuo confronto con il grande genio e amico Franco Zeffirelli: con l’organizzazione musicale, compositore e diretto d’orchestra Alessio Vlad e con il fratello gemello, il critico musicale Giovanni. Sin dall’inizio della sua carriera il Presidente e Amministratore Delegato di Pirelli Spa, Marco Tronchetti Provera, crede nel suo talento appoggiando nel 2003 il suo primo progetto editoriale The Invisible Hand. Ma sarà la città di Roma – e in particolare la Galleria Valentina Moncada – ad esplorare le potenzialità del giovane artista con la mostra “Teatri d’invenzione” che nel 2007 getta le basi per l’omonima esposizione nel prestigioso spazio museale del Casino dei Principi di Villa Torlonia, di cui Pirelli sarà sempre principale sostenitore, in occasione della quale viene pubblicata il libro Teatri d’Invenzione (Roma, 2010), curato da Caterina Napoleone, storica dell’arte e saggista con la quale Carlo condivide la grande passione per la storia di Roma.

Carlo Gavazzeni Ricordi partecipa inoltre a due Biennali Internazionali: Valencia 2005, invitato da Luigi Settembrini e Venezia 2011, scelto dal Premio Nobel per la Fisica Masatoshi Koshiba, mettendo così il suo lavoro a confronto con la dinamica scena d’arte contemporanea internazionale. Nel 2007 riceve dal Sindaco di Roma nei Musei Capitolini il prestigioso Premio “Anima”.

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